Rizzios Grea

Dalla vecchia sede della Safilo si attraversa il torrente su un ponte di legno e si risale sull’altro versante, giungendo all’edificio del vecchio Preventorio (negli anni adibito a Sanatorio, mensa e scuola professionale). Da qui parte il Troi de le Coste, un largo sentiero che in moderata salita attraversa soleggiati pendii tra coste e valli (Val dei Marmoi, con formazioni di gessi; Val de le Noère, con le piante di noci) arrivando quindi all’antico abitato di Rizziòs. Qui si possono ancora osservare alcune antiche tipologie costruttive delle case cadorine (per esempio il “gardiž”, intreccio di rami di nocciolo e malta).

La chiesa di Sant’Anna conserva vari cimeli tra cui il piviale di padre Marco d’Aviano, frate cappellano alla corte di Vienna, cui si attribuisce l’invenzione del cappuccino. Si attraversa il borgo fino alle vecchie scuole e si prende un sentiero in salita (tabellone con informazioni su flora e fauna) che attraversa maestose faggete. Tra gli alberi si scorgono le cime del Montanèl, del Vedorcia, Picco di Roda, Sàss de Mesdì.

La vegetazione termofila di questa zona è particolarmente interessante. Poco prima di giungere a Grea si incontra un gruppo di faggi censiti dalla Forestale come piante centenarie.

Anche l’abitato di Grea è caratteristico, in posizione dominante sulla valle. Lo sguardo spazia dai monti già citati verso la valle del Piave, il lago, e oltre i gruppi del Bosconero e Monte Rite. Si scende verso la chiesa gotica di San Leonardo e lì di fianco si diparte il sentiero che scende un po’ ripido tra noccioli e pruni, riportandoci rapidamente in località Molinà.
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Foto: un vecchio Tabià di Rizzios (Agostino Bertagnin)

 

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